Negli ultimi anni l’interesse per la digitalizzazione delle attività produttive è cresciuto esponenzialmente, guidato dall’incremento della produttività che esso comporta. Il settore vitivinicolo non è rimasto spettatore di tale processo, sperimentando soluzioni informatiche che vanno dal vigneto alla bottiglia.

L’avvento dell’agricoltura di precisione ha contribuito all’innovazione tecnologica del comparto vitivinicolo, spingendo gli operatori a porre attenzione sulla necessità di fornire dati precisi, spazializzati e frequenti ai sistemi di supporto delle decisioni.

Parallelamente, nel settore industriale è nata l’idea dell’Internet of Things (IoT – Internet delle cose) il quale identifica una rete di oggetti reciprocamente interconnessi e singolarmente identificabili basata su protocolli di comunicazione condivisi. In altre parole, le tecnologie IoT prevedono di dotare gli oggetti che ci circondano di sensori e processori capaci di combinare e scambiare i dati rilevati.

Applicazioni nel settore vitivinicolo

Alcune tecnologie IoT sono già in parte adottate da aziende vitivinicole in quanto permettono di seguire passo dopo passo il processo di maturazione dell’uva, monitorando il vigneto e le attività che in esso vengono svolte. La raccolta in tempo reale di informazioni riguardanti la meccanizzazione è sicuramente un contributo importante che le tecnologie IoT possono dare alla viticoltura. Tale aspetto (telemetria) consente la misurazione e la trasmissione a distanza di informazioni e dati, spesso in modo bidirezionale. In viticoltura la telemetria risulta essere particolarmente interessante nelle macchine per la difesa fitosanitaria (trasmissione di tutti i dati sito-specifici inerenti lo stato fitosanitario del vigneto e i trattamenti effettuati) e la raccolta (durante la vendemmia i parametri quali-quantitativi dell’uva raccolta sono trasmessi alla cantina che può predisporre la vinificazione in funzione di tali dati).

Il monitoraggio di parametri ambientali e l’analisi delle informazioni relative alle caratteristiche pedoclimatiche sono tra i principali campi di applicazione delle tecnologie IoT in agricoltura. Per quanto riguarda il vigneto, sempre più aziende si affidano a sistemi di supporto delle decisioni per stabilire in quale periodo compiere le principali operazioni colturali. La definizione dei parametri di irrigazione può essere effettuata a partire da dati ricevuti da una rete di sensori di umidità del terreno posti a diverse profondità, così da fornire informazioni sul reale quantitativo d’acqua presente nel suolo.

In modo analogo anche la difesa fitosanitaria può trarre vantaggio da reti di sensori IoT distribuiti capillarmente all’interno dell’appezzamento. Una stazione meteo presente nel vigneto funge da snodo centrale e aggrega i dati climatici misurati ai dati rilevati dalla rete di sensori e li invia a un server; quindi   l’agronomo aziendale e l’operatore, tramite un portale web appositamente predisposto, possono accedere ai dati e decidere se, quando e come intervenire.

L’IoT sta rivoluzionando il mondo del vino anche fuori dal vigneto. La bottiglia può infatti essere dotata di QR-code, il quale può fornire numerose informazioni al consumatore. Negli ultimi anni sono stati proposti etichette o tappi intelligenti (smart cork), capaci di trasmettere informazioni inerenti al processo di vinificazione e allo stato di conservazione della bottiglia.


Tratto dall’articolo pubblicato su Vite&Vino n.1/2018
Tecnologie dell’informazione al servizio del vigneto
di M. Sozzi, F. Marinello, L. Sartori